Coca Cola, Adidas, Chanel, McDonald’s… nominando questi marchi è probabile che tu abbia pensato ai prodotti per i quali sono famosi, ma scommetto che nella tua testa hai anche visualizzato almeno uno dei loro loghi!
Quando si parla di Brand Identity, logo, logotipo e pittogramma sono gli elementi cardine della riconoscibilità di un marchio perché favoriscono un’associazione mentale immediata tra immagine e azienda. Ma cosa serve a un logo per essere davvero memorabile?
Il cervello umano riesce a ricordare meglio le cose associando i vari concetti a immagini piuttosto che a parole. Ragion per cui molti nello studio si abituano a schematizzare anziché fare interminabili riassunti scritti.
L’importanza del Logo nello sviluppo di un brand ha proprio questa funzione, ovvero fare in modo che un elemento grafico ben congegnato evochi nella testa di una persona un ricordo legato all’azienda: uno spot in tv, un cartellone pubblicitario, il consumo di un prodotto, un’esperienza positiva in negozio…
In senso più lato il logo è un elemento visual che dovrebbe comunicare con immediatezza la personalità del brand, i suoi valori, la sua storia… Ecco perché un logo oltre ad essere originale e memorabile deve essere anche, e soprattutto, coerente con l’identità aziendale.
Pensa ad esempio allo swoosh di Nike e a come nella sua semplicità faccia subito pensare al mondo dello sport, ma anche alla moda casual, al pregio, alla comodità alla libertà (come suggerisce il Just do It del payoff)… questo è il potere del logo!
Il logo si compone di più elementi uniti insieme. Molto spesso è presente il solo logotipo, ovvero il nome del brand o dell’azienda scritto con una precisa combinazione di colori (a volte anche un colore solo) e font.
Al logotipo poi si può aggiungere il payoff come ulteriore segno distintivo del brand. La presenza del payoff può risultare utile anche per sottolineare l’identità dell’azienda e la promessa/impegno verso il consumatore.
In altri casi ancora, oltre al logotipo, nel logo è presente anche il pittogramma, il segno grafico come lo swoosh di Nike visto prima. L’ideazione del pittogramma è forse la parte più creativa e complessa dell’intero logo, ma se si riesce a fare centro, allora il pittogramma può diventare talmente riconoscibile e immediato da poter essere usato da solo, senza logotipo, ed essere comunque riconducibile al brand agli occhi del pubblico.
Il logo è qualcosa che deve strizzare l’occhio al potenziale cliente, ma allo stesso tempo deve comunicare i valori e l’impegno del brand. Proprio per questo, il processo creativo alla base della sua ideazione non può prescindere dalla vera identità aziendale, dalla storia del brand, dalle motivazioni che spingono ogni giorno il suo operato.
Nell’intraprendere il design o redesign di un logo la tentazione iniziale di fare qualcosa di graficamente mainstream potrebbe essere tanta. Ma poi si è sicuri che il logo trasmetta ciò che vuole esprimere il brand? Font, colori e pittogramma saranno coerenti con la vera identità aziendale e appetibili per i possibili clienti?
Prima di arrivare ad abbozzare qualcosa di potente per il logo, il processo creativo deve muovere i primi passi dal DNA dell’azienda (Vision Mission ecc.).
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